In Italia ad oggi più di 120 le infrastrutture a fonti inquinanti in valutazione presso il MITE. Tutti i dati riassunti nella mappa realizzata da Legambiente sull’insensata corsa dell’Italia verso le fonti fossili
In Italia ad oggi più di 120 le infrastrutture a fonti inquinanti in valutazione presso il MITE. Tutti i dati riassunti nella mappa realizzata da Legambiente sull’insensata corsa dell’Italia verso le fonti fossili
Tappa in Abruzzo per la campagna di informazione e sensibilizzazione di Legambiente sui rischi legati alle dispersioni e agli sprechi del gas metano. Legambiente: “Il mix energetico in Abruzzo si è sviluppato prevalentemente attorno alla produzione e consumi di energia derivante da gas fossile. Si inverta la rotta al più presto”
Obiettivo azzerare le emissioni dirette di metano in atmosfera: un gas fossile con un effetto climalterante fino a 86 volte più potente di quello della CO2 e tra i principali responsabili della crisi climatica, tema ancora poco conosciuto.
Kyoto Club e Legambiente: “Declassare apparecchi alimentati a combustibili fossili e rimuovere le classi energetiche inefficienti, G ed F, rispettivamente al 2023 e al 2025”.
“Non si strumentalizzi l’attuale crisi energetica e il PiTESAI. Le 37 istanze rigettate a fine marzo sono “solo” permessi di ricerca e non concessioni estrattive, pozzi o piattaforme. Nessuno dei titoli in questione al momento e nei prossimi anni produce o produrrebbe gas”.
Greenpeace, Legambiente e WWF rispondono a Draghi: “La soluzione non è riaprire le centrali a carbone. L’alternativa vera sono fonti rinnovabili ed efficienza energetica, bisogna agire in modo strategico:”
“Il Governo sta sbagliando strada: il Paese non ha bisogno di soluzioni tampone, scellerate e insensate. No al raddoppio della produzione del gas e a nuove trivellazioni a terra e a mare.”
Sabato 12 febbraio 44 sigle tra associazioni, comitati e movimenti scenderanno in piazza per dire basta a questa insensata corsa al gas e alle bufale fossili e nucleari.
La strada da percorrere è un’altra: bisogna eliminare tutti gli oneri di sistema impropri dalle bollette elettriche e investire davvero nelle fonti rinnovabili”.
Intanto secondo un documento della Regione Basilicata l’inquinamento dalle vasche sarebbe ancora attivo.